Il titolo di questo post è volutamente provocatorio, in realtà i due strumenti: il lapbook e la scheda, non si escludono necessariamente a vicenda.
Tuttavia proporre i contenuti in formato tridimensionale rispetto a un formato bidimensionale comporta dei vantaggi.
Uno schema su scheda si presenta piatto e l’alunno deve compiere uno sforzo mentale per comprendere i vari piani di categorizzazione.
Prendiamo ad esempio l’articolo determinativo.
Sicuramente il nostro obiettivo è che il bambino acquisisca il concetto di genere e numero dell’articolo. Utilizzando la scheda il bambino deve compiere uno sforzo di immaginazione per interiorizzare questi piani: dovrà ricordare che prima deve individuare il genere e poi il numero.
Lo stesso schema può essere presentato con un minibook, in questo caso specifico proponiamo un semplice template a flip flap con copertina (TAVOLA 29 pag.192 “Il mio primo lapbook“).
Sulla copertina potremo riportare il nome e l’eventuale definizione della categoria che stiamo studiando.
Aprendo il minibook avremo a sinistra la prima parte variabile da individuare: il genere. Maschile e femminile vengono discriminati con due colori che poi verranno ritrovati nei prossimi minibook per lo studio di altre parti del discorso.
A destra troviamo la seconda parte variabile da individuare: il numero. Singolare e plurale vengono discriminati con due colori che, anche in questo caso, saranno ricorrenti anche negli altri minibook.
Infine, aprendo anche le linguette di destra possiamo leggere quali sono nello specifico gli articoli e riportare alcune frasi esempio. Anche qui vengono riportati i colori di singolare e plurale.
Se consegnamo allo studente la scheda (fig.1), gli stiamo chiedendo di imparare a memoria quanto c’è scritto.
Se gli diamo il minibook già costruito e gli chiediamo di tagliarlo, piegarlo e compilarlo gli stiamo chiedendo di sintetizzare quanto studiato e poi di impararlo.
Ma se lo guidiamo nella costruzione critica del template, lo studente dovrà ragionare:
In questo modo lo studente impara facendo (learning by doing) e al termine del lavoro non dovrà studiare a memoria perchè avrà già interiorizzato tutte le informazioni durante il processo creativo.
Se questo processo viene svolto in cooperative learning, la discussione che nascerà in merito a quale forma e colore di template scegliere aiuterà maggiormente i bambini e i ragazzi a sviluppare il loro senso critico.
Costruire minibook e template pone lo studente in una situazione di problem solving: nel costruire questo template lo studente deve affrontare il fatto che ha bisogno di un determinato tipo di spazio: due colonne gli ricordano che sono due le parti variabili. I colori rosa e azzurro evocano automaticamente il genere maschile e femminile e quindi lo sforzo si riduce nel dover ricordare che la seconda colonna è dedicata al numero. Dovendo preparare quattro linguette, due per il maschile e due per il femminile lo studente fisserà l’informazione che per entrambi i generi esistono il singolare e il plurale.
Sia lo schema che il minibook possono essere efficaci, la differenza tra i due è che nel caso del minibook entrano in gioco anche il visual thinking, la memoria spaziale, il ragionamento per creare il minibook e quindi vengono utilizzati diversi tipi di linguaggi e intelligenze contemporaneamente.