Allenare il pensiero creativo. Si può?

Troppo spesso si sente dire: “Io non sono creativo!”, “Lui è una persona creativa”, in realtà allenare i pensiero creativo non solo è possibile ma un esercizio da fare assolutamente!

L’altro giorno leggevamo un articolo sugli stili cognitivi sul sito di Orizzonte Scuola e la cosa interessante è che essi si raggruppano in 7 dicotomie. 

Tra questi binomi, quello di cui ci interessa parlati è quello dello stile cognitivo convergente/divergente dove la convergenza raffigura la logica convenzionale nel problem solving, mentre la divergenza rappresenta la logica non convenzionale e creativa, che viene comunemente chiamata “pensiero laterale”.

In generale a scuola viene proposto maggiormente un tipo di approccio più convergente: di solito un problema o una domanda sono pensati per avere una sola risposta corretta. Questo porta le bambine e i bambini ad allenarsi a cercare una sola risposta. Il giudizio dell’insegnante e dei compagni esercita una forte pressione e porta le bambine e i bambini a uniformarsi al pensiero comune per essere apprezzato.

Abbiamo quindi passato molti anni, prima a scuola come studenti, e poi nel mondo del lavoro a esercitare questo tipo di stile cognitivo, dando meno spazio al pensiero laterale. 

Ma non tutto è perduto perché la creatività può essere allenata.

Ma come allenare il pensiero laterale?

Seguendo questa domanda abbiamo cominciato ad aprire nuove schede e pagine di approfondimento. Finendo per approdare su un’interessantissimo video della TED in cui parla Tim Brown presidente di IDEO una società americana di design. All’inizio del suo intervento Brown chiede alla platea di fare un ritratto del proprio vicino di sedia in appena 30 secondi.

Il suo scopo, con questo esercizio, è mettere in luce quali sono state le reazioni durante lo svolgimento dell’esercizio: imbarazzo, senso di inadeguatezza, necessità di chiedere scusa. Queste emozioni si possono ricondurre a quanta importanza diamo al giudizio degli altri. Brown pone inoltre l’attenzione sul fatto che se si chiedesse di fare lo stesso esercizio a dei bambini questi lo farebbero senza queste reazioni, perché la loro voglia di esprimersi è superiore al bisogno di compiacere.

La TED dura circa 30 minuti ma è una vera miniera di idee e riflessioni per liberare  il nostro  lato creativo e sviluppare quello dei nostri alunni e alunne, quindi il nostro consiglio è di guardarla integralmente!

Tra le varie proposte e idee proposte da Brown, ci è piaciuta in particolar modo quella del test dei “30 cerchi”  inventato da Bob McKim, un ricercatore nel campo della creatività negli anni ’60- ’70 che ha coordinato il programma di design a Stanford (minuto 9.38). 

Il test consiste nel prendere un foglio dove sono disegnati 30 cerchi, e utilizzare un minuto di tempo per trasformare degli anonimi cerchi in oggetti riconoscibili. Ad esempio un cerchio può diventare un sole e un altro un pallone da calcio.

La scelta di svolgere l’esercizio in un minuto è dettata dalla necessità di non soffermarsi a pensare e giudicare il proprio lavoro.

Lo stesso esercizio può essere ripetuto con altre forme geometriche.

Abbiamo preparato per te una pratica scheda con già disegnati i 30 cerchi per metterti subito in gioco!

Nel campo della creatività è consigliabile avere tante idee anche brutte su cui lavorare piuttosto che avere poche idee! Nella fase iniziale di un progetto è importante far fluire le idee senza censura e senza giudizi, in  modo da essere liberi di esprimersi. 

Sicuramente da oggi coltiveremo maggiormente il pensiero laterale anche a scuola, in che modo?

  • cercheremo di proporre non solo problemi con una sola risposta corretta ma problemi che abbiano più chiavi di risoluzione;
  • daremo più attenzione al processo che al risultato. Ad esempio quando le nostre alunne e alunni rispondono al quesito con una risposta chiediamogli come sono arrivati a quella risposta quali processi hanno utilizzato. Soprattutto in matematica è interessante vedere, come a banali problemi sulle quattro operazioni le alunne e gli alunni trovino strade diverse per giungere allo stesso risultato. Esplicitare ad alta voce tali processi aiuta anche le compagne e i compagni a mettere in atto strategie diverse e a non sentirsi giudicati se si sono utilizzate strade differenti;
  • quando svolgiamo un brainstorming alla lavagna chiediamo di sospendere il giudizio nella fase iniziale, in modo che senza la paura del giudizio possano uscire anche idee fuori dagli schemi.

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